Nel corso del tempo Huawei è diventata una delle aziende più importanti al mondo nell’ambito della telefonia. Vale la pena conoscerne la storia e scoprire quella che era la mission iniziale di Ren Zhengfei, il suo fondatore.
Le combinazioni giuste per il successo
Quando si pensa al grande seguito che ha attualmente Huawei in tantissimi paesi del mondo, è bene ricordare che ciò non nasce dal caso. O meglio, in una minima parte ha anche inciso questo fattore, unito comunque alla brillantezza di Ren Zhengfei. Si può perciò parlare di una serie di combinazioni, tra fortuna e la grande determinazione che ha spinto questo imprenditore a lanciarsi in un’impresa autorevole.
Zhengfei si trovò a Shenzen, città della Cina, nel 1987. In quello stesso periodo Xiaoping era leader del Partito Comunista nel paese decise di compiere un decisivo passo per aprire la Cina verso il mercato internazionale. Da qui nacque quello che è diventato realmente il polo produttivo elettronico fulcro per tutto il pianeta. Trovarsi nel momento giusto e nel posto giusto sono stati la spinta in più che hanno portato le ambizioni di una piccola aziende cinese, a diventare leader del mercato telefonico internazionale.
Un’idea nata in un… appartamento
Potrebbe sorprendere, eppure il principio di Huawei è in un appartamento di Shenzen nel 1987. In una recente intervista, Ren ha ricordato le fasi principali che video la creazione di Huawei: aveva 44 anni e non pensava mai di doversi trovare a gestire un’azienda di questo livello. Per sua stessa ammissione, si trattava di un rivenditore di dispositivi tecnologici costruiti a Hong Kong. La sua mossa vincente fu quella di creare nel 1990 un reparto dedicato alla ricerca e allo sviluppo di nuove risorse e che probabilmente è stata quella decisiva per arrivare a vendere dispositivi al passo con i tempi. Sembra quasi impossibile immaginare che la nascita di quella che è l’attuale e imponente sede di Huawei derivi da un piccolo appartamento.
A dimostrazione di ciò ci sono i ricordi dei dipendenti storici, coloro che affiancarono Ren Zhengfei in quella che si può considerare a tutti gli effetti un’impresa riuscita. Essi, attualmente in posizioni di vertice all’interno del management di Huawei, vedevano nel fondatore tanta ambizione e voglia di riuscire nei suoi progetti. Il tutto partendo dal basso e senza fare voli pindarici che avrebbero potuto minare alla stabilità dell’azienda, poi divenuta un autentico colosso. Usava motivare i suoi collaboratori con quella che si è rivelata una profezia, dicendo che avrebbe reso quella che era una piccola azienda, una delle prime tre più importanti al mondo. Uno stimolo importantissimo per arrivare a quelli che sono i livelli attuali raggiunti da Huawei.
I primi utili dell’azienda furono investiti per potenziare gli apparecchi telefonici prodotti cercando di venire incontro alle esigenze della popolazione che abitava nelle zone rurali della Cina continentale. Questo fece la differenza in quanto altri marchi di tecnologia non la vedevano come un’area valida per degli investimenti. Altro elemento che alla fine è stato vincente è l’attenzione maniacale alle esigenze di qualsiasi cliente.
Delle basi importanti per diventare un vero colosso
L’ambizione di Ren Zhengfei ha costituito una spinta decisiva verso il successo per Huawei. Per far crescere la sua azienda che, rispetto agli inizi, cominciava ad avere una visibilità sempre maggiore, pensò di rivolgersi alla IBM, leader mondiale nel mondo della tecnologia. Questo è un altro punto chiave della storia di Huawei che ancora oggi mantiene dei livelli organizzativi interni che si ispirano a quelli del colosso IBM.
Negli anni 2000 fu dunque avviata quella che molti definiscono partnership, altri semplicemente un’opportunità di confronto utile per entrambe le realtà. Bisogna anche parlare di come Huawei sia oggi elemento di traino per altre aziende di tecnologia, basti pensare alla sua università creata a Shenzen: qui si dà modo di apprendere quello che è il metodo di lavoro aziendale e anche i trucchi per avviare imprese che possano arrivare al successo.
Huawei iniziò ad affacciarsi sul mercato europeo agli inizi degli anni 2000. Ma l’espansione riguardò anche i paesi del Nord America dove si provò ad emulare quanto successo in Cina con una buona attenzione verso clienti delle zone più rurali.
Il lancio nel mondo degli smartphone
Oggi parlare di Huawei inevitabilmente richiama alla mente di tutti gli smartphone di ultima generazione che vengono prodotti da questa azienda. Eppure è bene chiarire che non nacque come impresa che si dedicava alla produzione di questi dispositivi tecnologici. Infatti l’obiettivo principale era quello di fornire delle soluzioni che semplificassero la vita al maggior numero di persone possibile. Il che vuol dire che alla base ci sono state tante scelte giuste e ben ponderate che hanno permesso di capire quali vantaggi offrire ad un utente.
L’attualità del mondo Huawei è senza dubbio il 5G, motivo per cui si sta lavorando intensamente per poter realizzare degli appositi chip che sfruttino nel modo migliore l’intelligenza artificiale. Anche l’Italia rientra tra i paesi dove Huawei ha iniziato ad espandersi a macchia d’olio con prodotti di primo livello. La crescita della tecnologia è ormai un dato di fatto molto attuale, ancor di più con l’avvento del 5G che rende la connessione internet ancor più veloce.
Storia di Huawei in Italia
Occorre parlare anche di quella che è la storia di Huawei in Italia. Tra il 2007 e il 2009 proprio questa azienda ha permesso di realizzare reti in alcune regioni del Sud Italia come Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. Un contributo importante e che ha previsto l’intervento in un paese che potesse aprire degli sbocchi importanti a livello continentale. Parlando di storia di Huawei non si può fare a meno di parlare di quanto avvenne nel 2011, con la creazione del Centro Globale di Ricerca e Sviluppo per le Tecnologie Microwave che ha come obiettivo quello di analizzare e studiare il funzionamento dei dispositivi wireless, con un occhio costante sul 5G.
Arrivando poi agli smartphone, prodotti ormai richiestissimi da una fetta di utenti sempre maggiore. I primi modelli, pur con caratteristiche molto interessanti, si presentavano di fascia bassa: proprio questi due aspetti hanno segnato la crescita esponenziale del brand. Asticella che è andata alzandosi nel 2013 con l’Ascend P6, una rivoluzione visto e considerato che si trattava di un telefono estremamente sottile (poco meno di 6,2 millimetri!). Il 2014 segna invece l’introduzione sul mercato di Ascend P7 e Mate 7, due dispositivi che presentavano per la prima volta il riconoscimento mediante le impronte delle dita. In questa stessa fase i numeri delle vendite cominciano a diventare importanti in Italia, con oltre un milione di prodotti acquistati dagli utenti.
La fascia più alta del mercato viene conquistata da Huawei tra il 2015 e il 2016 quando vengono prodotti degli smartphone molto più performanti: ad esempio, si parla della doppia fotocamera posteriore, memorie più ampie e soprattutto una praticità di utilizzo da invidiare. Negli ultimi anni Huawei è riuscita a rimanere al passo con i tempi riuscendo a fornire a tutti una serie di modelli incredibilmente convenienti e dal rapporto qualità-prezzo eccezionale. Il futuro sembra essere a tutti gli effetti quello che prevede l’utilizzo di smartphone pieghevoli su cui l’azienda cinese sta già lavorando da diversi mesi.
Lo scontro Stati Uniti-Huawei: cosa c’è dietro?
Negli ultimi tempi ha fatto molto discutere quello che è stato a tutti gli effetti uno scontro avviato tra Stati Uniti e il colosso cinese. L’America, sotto autorizzazione del Presidente, Donald Trump, ha inserito l’azienda in quella che è a tutti gli effetti una lista nera di coloro che non possono acquistare né servizi né tanto meno prodotti da aziende americane senza autorizzazione governativa. Una mossa che ha creato non poco scompiglio, mettendo a repentaglio anche la sicurezza dei dati personali degli utenti: Huawei ci ha tenuto a tranquillizzare tutti che non avrebbe mai permesso ciò e che avrebbe lavorato per fare in modo che chiunque possa continuare ad usare i suoi smartphone senza problemi.
Trump ha voluto dunque mettere con le spalle al muro l’azienda cinese che, a sua detta, sembra sia uno strumento del governo comunista della Cina. Tanta pressione dal Presidente degli Stati Uniti è arrivata anche nei confronti di diversi paesi europei, volendo quindi creare il vuoto attorno a Huawei. Ma questi proclami e gli annunci non hanno avuto un grosso seguito, anzi lo hanno esposto a pesanti critiche a livello internazionale e anche entro i suoi confini.